08 novembre 2010

Sabato berlinese

Ieri, dopo la consueta visita alle nostre amiche lucane, che tengono un bel bar sulla Akazienstraße, e la necessaria spesa dai Turchi, invece di tornare a casa, con la bimba crollata in macchina, ci siamo diretti in macchina lungo l'Haupstraße verso Potsdamer Platz. La luce azzurrina del crepuscolo, volata attraverso i vuoti della neue National-galerie, ha sorpreso la Phiharmonie duettare con i grattacieli di Potsdamer Platz, mentre la Staatsbibliothek si riposava nell'ombra. Abbiamo imboccato il tunnel e siamo usciti a ridosso di Hautbahnhof e poi lungo l'Invalidenstraße fino alla Zionkirche. Abbiamo visto le lampade dei mercatini del sabato spegnersi, le famiglie scarrozzare i bimbi a casa e i giovani cominciare a popolare le stade del sabato sera. Abbiamo girovagato tra le discrete palazzine di Prenzlauer Berg, non distinguendo nell'oscurita ormai scesa le boutiques, abbiamo riconosciuto peró ad istinto caffé e ristoranti amati. Le luci accese nelle case lasciavano vedere librerie, quadri, lampadari, scatenando in noi il sogno di una Berlino che non é fatta per lavorare, per fare la spesa, per portare le scarpe da calzolaio, ma per essere fruita in tutta la sua discorde bellezza, in tutto il suo intenso sussussare.
La bimba si é svegliata dalle parti di Prenzlauer Allee, mentre la torre di Alexander Platz si stagliava luminosa contro il cielo notturno. Fattoci un ottimo dürüm in un noto posto nei pressi di U-Bahnhof Eberswalder Straße, ce ne siamo tornati, girando intorno per quel che resta di Alexander Platz, fino a Potsdamer Platz, dove non abbiamo rinunciato al cocktail da Billy Wilder, e poi a casa a Lichterfelde.