31 gennaio 2012

Come una cascata

Qualche giorno fa abbiamo festeggiato il compleanno di un'amica in un ottimo ristorante libanese a Wilmersdorf.
Siamo tornati a casa presto, prima delle nove, ma la bambina era giá crollata in macchina.
É esistito un tempo in cui il mio posto in macchina era dietro e non davanti, al volante. Dopo una lauta cena, sbirciavo dal finestrino la cittá che passava nella notte. A malincuore mi scuotevo dal torpore digestivo all'arrivo. Gli ultimi secondi passati in macchina, mentre mio padre parcheggiava, mi sembrava la dolcezza del torpore prevalesse sul dovere di alzarsi e uscire.
Ora il mio posto é al volante e una bambina siede dietro. Io guido e lei si addormenta. Io mi fermo al semaforo rosso, rallento agli incroci e lei sa di essere portata a casa e si perde nelle sue fantasie infantili.

Ora che mi trovo al posto che é stato dei miei genitori mi accorgo di quanto io sia stato amato. L'amore che mi informava era molto di piú della mera somma dell'amore dei miei genitori. Era, é ancora, un amore forte, paziente, inestinguibile. Un amore che sgorga ora da me, senza che io ne sia la fonte, se non in minima parte. È qualcosa che passa attraverso di me, mi vivifica e si getta sulla bambina. Si tuffa su di lei come una cascata.

17 gennaio 2012

Se lo dice lui...



"Bud Spencer dice: prenditi un prospetto!"
Siamo a Kastanienallee, Prenzlauer Berg.