10 febbraio 2012

Di chi é la ragione? - 1

La ragione é degli stronzi.
Da buon Romano, ho sentito questa frase fin da piccolo. Sebbene il senso me ne sia palesato solo piú tardi.
Ricordo un episodio della mia infanzia. Frequentavo allora le elementari e un giorno discutevo con un compagno di classe sulla pronuncia inglese di 3. Lui sosteneva che si dovesse pronunciare "tri" e io, correttamente, "three". Non mi infastidiva l'errata pronuncia, quanto la semplificazione eccessiva che deriva da chiusura mentale. Ogni volta che io dicevo "three", lui mi derideva storpiando la pronuncia in "stri".
Non sono pedante, non sono pignolo, ma ho sempre badato ai dettagli. Quando parlo con una persona mi concentro su come si muove, se si tocca, se mi tocca, quello che dice lo considero spesso un mero sottofondo sonoro e assai piú importante stimo quello che eventualmente taccia o che non mi chieda. Nelle conversazioni preferisco di norma l'ascoltare e concentrarmi sull'interlocutore e quando tocca a me dire qualcosa, sale l'imbarazzo e mi sembra di non riuscire mai a dire completamente quello che ho in mente. Per questo motivo mi esprimo meglio scrivendo. Divento loquace solo quando quello che si dice non ha importanza, cioé nel cazzeggio e nell'esercizio dell'ironia. Ma questa é un'altra storia.
Torniamo alla nostra disputa. Quando arrivó l'insegnante d'Inglese, le chiesi come si dovesse pronunciare 3 in Inglese. Lei ci disse: "three". E io, trionfale, al compagno di classe: "hai visto?".
Ma il mio trionfo duró pochissimo. Giá mentre pronunciavo quelle parole, cominciai a sentirmi a disagio: avevo avuto ragione. Va bene. Che cos'era cambiato? Ero diventato migliore del mio compagno di classe? E che senso aveva avuto spuntarla su uno come lui, che si compiaceva della propria ignoranza?
Fu allora che cominciai a capire perché la ragione fosse degli stronzi. Con il passare degli anni la mia comprensione aumentó, fino a radicarsi in sicurezza durante gli anni universitari.
Esistono delle categorie di persone che, convinte (immagino) di possedere una qualche superioritá (morale, intellettuale, fate voi), sono fortemente predisposte ad avere ragione. Ad esempio molti automobilisti anelastici o in generale quelli di sinistra (a parte casi eccezionali, come er Pinta).
Esistono peró dei popoli per i quali aver ragione é una manifestazione della loro natura, una categoria del loro essere.