05 dicembre 2010

Maginficat

Ieri, ammollate moglie e figlia con amica russa a mangiare il gelato a Potsdamer Platz, sono andato alla chiesa della Santa Croce a Kreuzberg a sentire un concerto.
Suonavano e cantavano gli studenti della Humboldt Universität di Berlino e dei solisti di un gruppo berlinese (Athesinus Consort).
La chiesa non é grande (la foto é presa da internet, ieri era buio e c'era un po' di neve) e si potevano vedere da vicino l'orchestra e soprattutto il coro (quando cantava senza accompagnamento).
Ritengo che sia molto importante che giovani musicisti possano eseguire in pubblico, quand'anche davanti a parenti e amici, come ieri. Amo la musica, sebbene abbia un'educazione musicale superficiale, e la ritengo un'irrinunciabile forma di cultura, anche se non produce, ma grazie a Dio non esiste solo il business e non esistono solo fabbriche di bulloni e tonnellate di acciaio da piazzare da qualche parte in Cina.
Dei componenti del coro sono rimasto affascinato dalla concentrazione con cui seguivano il maestro. Una di quelle concentrazioni che ti fa perdere la coscienza di esistere, il calzino calato, il desiderio di grattarti la testa, una di quelle concentrazioni che ti fa essere solo voce (e bocca e occhi spalancati).
Dell'orchestra non ho visto molto, perché la chiesa, a differenza delle sale da concerto, é in piano e gli orchestrali erano quasi tutti coperti dai capoccioni di chi mi stava davanti.
Mi sono goduto i solisti, quando hanno eseguito il Magnificat di Bach, che era il motivo della mia presenza lí (il resto dei pezzi era roba da saggio di fine anno). Il primo soprano non mi é piaciuto, aveva un'aria un po' aggressiva da prima serata, si dimenava con garbo, ma -cazzo- non c'era traccia di sacro nella sua voce. Mi é piaciuto il secondo soprano, mi ha dato un'emozione, un'emozione religiosa. E finalmente una donna in un corpo femminile e non un surrogato d'uomo (come sono queste Tedesche). Contralto e basso mi sono stati indifferenti. Mi é piaciuto il tenore, soprattutto per la sua aria languida e maudit.
Al fin fine questo Magnificat non mi é parso un gran che. La responsabilitá ricade sulla direttrice d'orchestra. Ha eseguito il compitino, tutta impegnata a mostrare di essere meglio di un maschio (come fanno queste Tedesche), persino meglio di un maschio in abiti maschili. Ma il Magnificat mancava di potenza. Dov'é il Signore che scaccia i potenti ed esalta gli umili, che dona ricchezza al povero e rimanda il ricco a mani vuote? Dov'é la Sua gloria? E l'eternitá? E Abramo e il suo seme nei secoli dei secoli?
E dove sono i nostri padri?
Solo l'Omnes generationes ripetuto all'infinito mi ha dato brividi da capogiro e mi ha fatto venire la pelle d'oca.