13 ottobre 2013

Istantanea berlinese #1

Qualche settimana fa siamo andati a mangiare alla Pizzeria de Noantri a Kreuzberg, di fronte a Görlitzer Park.
Una delle migliori pizzerie di Berlino secondo me, ma non era di questo che volevo parlare. Volevo raccontare di una coppia gay che sedeva al tavolo accanto.

Immaginatevi due mercenari di ritorno da un massacro nei Balcani.
Eccoli qui accanto a noi.
Immaginatevi due tagliagole coperti di tatuaggi e piercings e vestiti di pelle.
Sono loro.
Due ceffi dall'aria truculenta che tirano avanti a birre e sigarette.
Beh, uno di loro spingeva un passeggino con dentro un bimbo di qualche mese.
Con quale grazia ha preso il bimbo! Con quale cura lo teneva in braccio e gli dava il biberon!
Poi sono arrivati amiche e amici, tipici abitanti di Kreuzberg, e la coppia si é intrattenuta in amabile conversazione.

La settimana scorsa ho incontrato un amico sudamericano in visita a Berlino. Ha un compagno con cui convive da cinque anni. Vivono nel miglior quartiere e frequentano la migliore societá di una capitale sudamericana. Nel loro ambiente essere gay e convivere con un uomo non dá scandalo. Me lo conferma.
Poi mi dice: ci piacerebbe adottare un bambino.
E mi elenca le varie possibilitá legali che hanno. Non molte e non facilmente praticabili.
Fossimo stati in Germania o negli Stati uniti non sarebbe stato un problema, mi dice.
Il  mio amico afferma che per un bambino crescere in una famiglia con una mamma e un papá o con due papá o con due mamme non faccia differenza. La differenza la fa l'amore con cui é fatto crescere. E nel dire questo, il mio amico arcua le mani e le avvicina.

Non é la prima volta che affronto il problema. Ma nelle conversazioni precedenti avevo sciorinato argomentazioni teoriche: biologia, religione, ecc. Non é che me le sia dimenticate, ma quel gesto di simulare con le mani un doppio scudo protettivo intorno al bambino mi ha convinto all'istante. Piú di mille parole.
Racconto al mio amico dei due mercenari con passeggino.
Sono d'accordo, gli dico, ma certi eccessi vanno evitati.
Il mio amico fa un cenno con la testa, mi capisce.

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